Le alterazioni circolatorie locali completano la necrosi distrettuale. Infatti, quando la temperatura locale scende a -50 °C si realizzano fenomeni di stasi, trombosi venosa e capillare tessutale.
L'entità della crionecrosi, nonché quella delle alterazioni vasali dipendono da molti fattori come:
- tempo di congelamento
- tempo di disgelo
- ampiezza dell'alone di gelo perilesionale
- durata dell'esposizione delle cellule a temperature inferiori al punto di gelo
- temperature minime raggiunte nel tessuto bersaglio.
È stato dimostrato che un congelamento rapido favorisce la formazione del ghiaccio intracellulare, mentre un congelamento lento promuove quella del ghiaccio extracellulare.
Le lesioni che si possono trattare con questa tecnica sono:
- verruche volgari
- lesioni benigne sessili o peduncolate
- verruche seborroiche
- molluschi contagiosi
- condilomi
- basaliomi
- lesioni iperpigmentate (macchie solari e/o senili)
- fibromi penduli